28/11/07

Raccolta foto 2007

Foto ATB 07


Mi son messo a spulciare negli hard disk ed ho raccolto in questo album un po' di foto del 2007, alcune sono già state postate ma molte sono inedite.

19/11/07

UK: Foto Lomo



Primi scatti dalla lomo di Jonny a bugsboarding.

Nello specifico queste immagini sono state scattate con la FISH Eye Camera una macchina fotografica a pellicola dotata di un angolo visuale di 170°.
Il risultato è interessante e, a parte le spese per sviluppare le foto, la camera in è pure economica (40 euro circa).

08/11/07

Report Uk trip





UK Trip 2007 - 38 immagini -

Day One: Bs - Orio al Serio - Stansted - Londra - Maxtrack
Sveglia alla 3.05 (chi l'ha detto che il mattino ha l'oro in bocca?) zaino in spalla e si parte, io e Jonny passiamo a prendere Willy e via in aereoporto, il tempo di un caffè e arrivano anche Guido e Marcello; anche se non è ancora l'alba la mecca del mountainboarding europeo ora ci sembra davvero vicina!

Controllo del bagaglio: a Willy non fanno imbarcare schiuma da barba e shampoo ma gli lasciano il rasoio, assurdità delle leggi antiterrorismo. Ci mettiamo a sedere e vediamo sul cartellone Rayanair una rotta di cui ignoravamo l'esistenza: Orio-Bristol: 35 miglia da Gloucester anzichè 160 (DOH!). Se non altro è un'ottima notizia per le prossime visite.
Decolliamo alle 6,40, un paio d'ore di volo e atteriamo a Stansted, il meteo è quello che ti aspetti, al controllo documenti il poliziotto mi chiede se quando ho scattato la foto della carta d'identità mi ero pettinato con la corrente, già mi sono simpatici 'sti inglesi :-D
Mangiamo dei tramezzini improponibili e saliamo su un pullmino in direzione Londra, il primo impatto con le auto che vanno dalla parte sbagliata della strada è un po' spiazzante. Nonostante le partenze a razzo dell'autista (che ogni volta tirava le marce manco fosse ad un gran premio, anche se 50 metri più avanti il semaforo era rosso) il traffico ci fa ritardare e come se non bastasse la fermata non è quella conosciuta da Guido.
Gps alla mano inziamo a camminare di buona lena per raggiungere la stazione dalla quale dobbiamo prendere il megabus per Gloucester alle 11.00.
Ore 10,45, decidiamo che per non perdere il bus ci conviene infilarci in metropolitana e coprire così la distanza che ci separa dalla stazione.

Avete presente le leggi di Murphy? bene...

Ci servono i biglietti e ci servono SUBITO! andiamo al distributore automatico, ma non abbiamo abbastanza moneta, il tipo dell'edicola non ci vuole cambiare, ci mettiamo in coda su entrambi gli sportelli disponibili così da sfruttare il primo libero, a destra 3 tizi chiedono informazioni con una velocità degna di un bradipo sedato, a sinistra arriva finalmente il turno di Guido (ore 10.55) e in quel momento gli impiegati fanno il cambio del turno, giusto il tempo che serve a farci perdere le speranze di raggiungere il megabus.

Di nuovo in marcia quindi, fra strade e stradine che fanno molto "lock & stock" fino a trovare un internet cafè, il prossimo bus è alle 19 e ci vogliono più di 3 ore per Glocester, in più ci devono venire a prendere e portare e a Dimock. Le alternative sono il treno (40 sterline a testa) oppure l'idea malata: "noleggiamo una macchina", altra camminata fino all'autonoleggio e con 72 sterline + benzina abbiamo a disposizione una polo per 24 ore.

Guida Guido (cone quel nome d'altronde :-D) e si parte dal centro di Londra, i marciapiedi dalla parte sinistra si avvicininano pericolosamente, ogni rotonda è fonte d'incertezza sul proprio futuro e le macchine che sorpassano a destra mettono un po' di pepe al viaggio, fortunatamente il gps con la voce da romanaccio ci porta fuori dal traffico e ci infiliamo sulla M11, siamo in ritardo di qualche ora ma forse grazie alla macchina riusciremo a girare un po' prima di cena.
Arriviamo verso le 5 a Dimock alla sede di maxtrack, ritroviamo Aj, conosciamo Ian, Oli e finalmente possiamo dirci arrivati; facciamo un giro nel magazzino scovando di tutto: da mountainboard di 15 anni fa a long, kite indoboard, skate, snow, mountainbike, pezzi sparsi, qualche prototipo... oltre ovviamente a decine di scatoloni pronti per essere spediti ai negozi, più una rastrelliera con tavole test-noleggio. Con una rapida occhiata scoviamo 4 pro16 e un comp16pro, chiediamo se non è troppo tardi per farci un giro e park e in men che non si dica ci cambiamo e ci rimettiamo in strada, direzione: out to grass!


Day One: OUT TO GRASS!
Arriviamo quasi al tramonto e c'è un gran vento, lasciato l'asfalto entriamo in una stradina che scende fra 2 campi dolcissimi, parcheggiamo e ritrovo un posto visto centinaia di volte ma solo in video o foto; invece adesso è qui da surfare, verdissimo e perfetto..
Risaliamo con l'eccitazione dei bambini al primo giorno di scuola, sulla destra c'è un'invitante linea freestyle composta da 3 table top da circa 3-4 metri di flat che possono essere usati anche come spine. Al centro una seconda linea (con shape stile bmx-mountainbike e strutture northshore) seguita da 3-4 rail e box in sequenza e chiusa da un quarter in legno.
Continuando verso sinistra appare un boardercross veramente incredibile: una serie infinita di whoops in serie da 3-4-5... con altezze e lunghezze diverse all'interno di una stessa serie. Ne risulta un percorso martellante che non lascia mai un attimo di respiro, sei sempre occupato a copiare, saltare, curvare.. passata la prima sezione c'è un bivio, il tracciato da bx curva verso destra con un'appoggio seguito da un salto che letteralmente ti lancia nella prima di 3 paraboliche alte, lunghe e veloci, intervallate da un paio di salti, il fondo in terra battuta è perfetto, si esce forte e si viene catapultati sul finale composto da un tabletop con 2 serie di whoops.
Se invece al bivio si tira dritto si entra in una zona slopestyle con alcuni bei jump raccordati da appoggi (anche doppi) più un paio di rail e un wallride.
Dopo un paio di run nel bx e nello slopestyle sono stravolto e opto per la più riposante linea di jump, Jonny, stiloso come al solito, se la gira subito con grabboni tiratissimi, io prendo un po' le misure sui salti ma una giornata del genere si fa sentire alla svelta sul groppone. Ancora qualche salto e poi stravolti cediamo al buio e alla stanchezza, Ian ci propone di andare a festeggiare al pub dove scambiamo 4 chiacchiere con un arzillo 84enne che festeggia il compleanno con la sua immancabile pinta.


Dopo l'aperitivo ci spostiamo in un altro pub per la cena: steak pie per tutti (una sorta di stufato cotto nella birra dentro ad una sottile tortina di sfoglia) molto buona, assaggiamo un paio di Ale poi tutti a nanna al B&B, non prima però di aver fatto un pittoresco giro nel cimitero della chiesetta dall'altra parte della strada.


Day Two: BUGSBOARDING!
La mattina seguente cooking breakfast per tutti: uova strapazzate, bacon e salsicce dopo il the con pane bianco e marmellata, fuori il cielo minaccia pioggia, Aj ci porta a matrack sul van mbs (un Vw caravelle 4x4 che arrampica nel fango meglio di una jeep) e aspettiamo Simon, siamo qui per seguire il corso istruttori di 4 livello e lui è il nostro insegnante. Entrare a bugs è un sogno, dopo aver attraversato un recinto di torelli e passato un cancello si apre davanti agli occhi una distesa d'erba perfetta, dalla dolce pendenza e che si fa un poco più ripida in alto, tutto è verdissimo e pare disegnato, Aj ci consiglia di farci un giro subito perchè dopo un paio ore sarebbe venuto a piovere. Non ce lo facciamo certo ripetere, indossiamo la protezioni e via! Prima discesa sull'erbetta umida, ancora increduli passiamo di fianco ai primi rail, un piccolo rainbow seguito da un dobbiotubo piatto 6 + 6 metri, iniziamo a cercare con le sguardo le varie linee fra le strutture carvando e derapando dolcemente. Un giro con Simon giù per il bordercross poi ci dedichiamo ai salti, prima il più piccolo e poi la serie dei due grossi. Dopo un po' arriva la pioggia, e noi inziamo il nostro corso.

La sera al pub di Dymock (20 case e un pub dispersi nella campagna inglese) diamo spettacolo grazie alle pinte ed al nostro "party boy" Marcello che intrattiene i presenti con un'esibizione musicale di dubbio gusto.


Day Three: Riding Bugs
La mattina dopo c'è un sole quasi fastidioso, dopo la solita colazione power saliamo tutti sul defender con dei sorrisi scintillanti: oggi la giornata prevede solo riding a manetta!
Il park ormai lo conosciamo, i jump grossi sono un po' lenti a causa del fango e ci mettiamo a girare sul piccolo, un po' di grab poi fs100 bs100 grabbati e qualche altra manovra prima di passare ai vari rail: raimbow piccolo, doppiotubo 6 + 6 metri poi in sequenza, in 180 out, poi raimbow grande. Jonny aggancia come un pazzo il piatto discesa e non lo chiude per pochissimo, ci spostiamo sul box, qualche culata prima di chiuderlo in bs board slide, altro doppiotubo con atterraggio su un piccolo drop fatto in fs100 out, ancora Jonny in boardslide sull'ennesimo doppiotubo, qualche jump sul kicker erboso, run in bx, avanti così per ore.. giusto il tempo di un panino e poi via a fino a sera.
Sole amici e un park galattico, cosa chiedere di più? Si forse la presenza di un pro che ci faccia vedere come si gira davvero forte e verso sera, quando ormai abiamo tolto le protezioni e siamo già in relax, veniamo raggiunti da Joe Dixon, si spara un paio di discese sulla linea di rampette in legno con una fluidità incredibile, bonkando delle specie di grossi box in 180 oppure girandoci 180+180, con uno stile da marziano. Attacca poi un wallride e noi subito dietro, dopo qualche cartella lo chiudiamo grazie anche ai suoi preziosi consigli.

La sera al pub festeggiamo il nostro mercoledì da leoni, siamo distrutti ed affamati ma in quello stato di grazia che i rider conoscono bene, la giornata è stata semplicemente perfetta ed ora non ci resta che ricordare e sghignazzare, mangiamo delle ottime bistecche con patate, birra, birra, birra un po' di grappa (dopotutto ci sentiamo un po' ambasciatori del made in italy) e la serata vola via.


Day Four: Dymock - Gloucester - Londra - Stansted - Orio - Bs
Il giorno dopo la sveglia suona implacabile alle 5, ci aspetta un'altra giornata in viaggio, prima Ian ci porta a Gloucester, alla fermata del bus si vede in giro gente in pantaloni corti nonostante gli 8° e l'alba ancora lontana. Stavolta non perdiamo il secondo bus e arriviamo in anticipo in aereoporto. Dopo qualche ora d'attesa andiamo al ceckin e iniziano i casini: un'impiegata troppo zelante fa pesare il trolley a Jonny, 2 kg di troppo significano doverlo imbarcare nella stiva, fortunatamente dopo un mezzo litigio e dopo essersi messo addosso 3-4 felpe riesce a far scendere il peso sotto i fatidici 10 kg.
Al controllo bagagli Guido si dimentica una bottiglietta di succo nello zaino e glielo fanno svuotare completamente. Fra una cosa e l'altra si è fatto tardi e dobbiamo raggiungere il gate, iniziamo a camminare di buona lena, poi chiamano il volo, e giù di corsa finchè nell'intero aereoporto risuonano i nostri nomi pronunciati con uno spassosisimo accento inglese, ma non c'è niente da ridere, stiamo per perdere il volo, iniziamo a correre come dei centometristi dribblando gente, scansando e saltando valigie e bambini.. una scena degna di "mamma ho perso l'aereo", quando finalmente arriviamo al gate quasi tiriamo dritto per la foga, fortunatamente ce ne accorgiamo e fra i visi estereffati delle hostess riusciamo ad imbarcarci appena in tempo.